Ruggero Pozzer - attività politica e istituzionale | ||||||
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Rovereto, sabato 31 ottobre 2009 Assistiamo alla gravissima cancellazione delle piste ciclabili cittadine. L’ultimo spezzone di via Dante si sta esaurendo tra righe cancellate e l’assurdo blocco totale a nord dove il ciclista è obbligato a scendere ed a spingere la bici sul marciapiede. L’eliminazione delle ciclovie è un provvedimento fuori dal tempo e dalla logica di incentivare l’uso del mezzo più sostenibile. Un’azione che si pone controcorrente rispetto ad ogni riferimento con qualsiasi città di un qualsiasi stato civile europeo. Rovereto è sempre stato laboratorio di innovazione culturale ma in questo caso sembra avviata verso una regressione inspiegabile. Il Sindaco insiste con il problema degli spazi ristretti che non permetterebbero il posizionamento di una via ciclabile definita sicura. Spazi e sicurezza sono dei termini che hanno delle relazioni precise. Lo spazio si riferisce ad una larghezza di carreggiata ma specialmente a come intendo utilizzare quella carreggiata. La sicurezza si rapporta con le possibili relazioni tra cicli, veicoli e pedoni ma anche qui si deve intendere una scala di priorità. E’ l’atteggiamento culturale che varia e rende molteplici le soluzioni. Il Sindaco Valduga interpreta le strade come percorsi dedicati principalmente ai veicoli. In tal senso la sua azione è quella di dare per scontato un utilizzo automobilistico salvo poi successivamente analizzare se rimane qualche possibilità per i ciclisti. Diverso atteggiamento sarebbe quello di definire prioritariamente una rete di percorsi ciclabili e solo in seguito, inserire i percorsi veicolari. E’ un’espressione culturale coraggiosa che inizia con il ribaltamento delle parti. Priorità a chi si muove in bicicletta ed a piedi e solo successivamente alle autovetture. Tale espressione culturale dovrebbe iniziare con la realizzazione definitiva dell’asse ciclabile di attraversamento nord sud con passaggio dalle vie Fontana e Dante. Da Marco a Sant’Ilario in percorso protetto e con precedenza agli incroci. E’ un atto necessario ed imprescindibile. La storia lo richiederà a breve. Mancano solo sei anni alla data del 2015. E dal 2015 in poi le riserve di petrolio entreranno in fase calante sino ad esaurimento tra soli vent’anni. Sono dati ufficiali, sono parole di Carlo Rubbia, premio Nobel e degli enti mondiali per l’energia. Vent’anni passano in un baleno e ancora siamo impreparati. Le energie alternative e rinnovabili stanno facendo passi da gigante ma non è ancora garantito che riusciranno a sostituire il petrolio. E’ necessario un nuovo atteggiamento culturale restituendo le giuste priorità. Iniziando dalle biciclette a Rovereto. Ruggero Pozzer
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